Daniele Bertossi del Jalmiocco Triathlon, racconta il suo ultimo successo Tailandese.


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Siamo noi a porci ambiziosi obbiettivi, senza aver paura di raggiungerli e sono i sogni a dare forma alla vita ; “I veri vincitori sono coloro che non smettono di sognare e non si arrendono mai” (Nelson Mandela)

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Stagione finita?anche no!
Novembre,tempo di pensare quasi al Natale,ma per me e il gruppo di Triathlontravel c’è un meraviglioso viaggio in Tailandia e due gare “calde” da vivere al Laguna Phuket Trifest.
Le condizioni climatiche sono estremamente diverse dall’Italia e sicuramente ci metteranno in ulteriore difficoltà.

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Prima gara:l’olimpico “lungo” ovvero 1.8 km di nuoto,55 km in bici,12 km di corsa.
Domenica mattina sveglia presto,o meglio io son rimasto sveglio dalla mattina precedente per sicurezza,colazione e si va alla partenza,ore 6.35 locali.
Start:mi tuffo in acqua convinto,e infatti mi ritrovo a nuotare in un secondo gruppetto di una quindicina di atleti,e cerco di mantenere un respiro regolare.
Il mare è calmo,ma ci sono tre cose che rendono più difficile la frazione:il sole che sorge in fronte proprio mentre si rientra,quindi pochissima visibilità,una duna di sabbia da scollinare in uscita dal mare,l’acqua calda e scura della laguna negli ultimi 600 metri.
Esco in t1 non lesso e parto per la bici e finalmente posso iniziare a bere.
La prima parte del percorso è la più dura, dove ci sono le pendenze più significative,ma anche dove ci sono le discese più pericolose;è inutile prendersi dei rischi in quei tratti di strada,varrebbero alla fine pochi secondi,quindi cautela e attenzione
Anche se la bici è forse la mia frazione preferita con il passare dei chilometri e valutando le condizioni climatiche impegnative, decido di pedalare agile e al risparmio, cercando di conservare il più possibile la gamba.
Chiudo i 55 km in 1.34.15 a 35km/h di media.
T2 veloce e si inizia a correre,si inizia la lotta per sopravvivere.
Oramai sono le 8.30 passate e il sole è bello alto,c’è caldo e c’è umido,tanto caldo e tanto umido (è come essere in pieno luglio da noi a mezzogiorno).
Ogni ristoro è d’obbligo,ci si bagna molto e si beve poco,ma sempre.
Il lavoro fatto in bici sta pagando; il ritmo è quello che in Italia farei tra un lento ed un medio,non si può forzare,ma va bene così,gli altri stan peggio di me e le mie gambe stanno bene.
Corro costante fino al 10 km,quando decido che ho ancora gas per chiudere in bellezza con una rimonta di 16 posizioni nella frazione di corsa.
Concludo la gara in 2h 58,ventesimo uomo assoluto,3^ di categoria,e Candy,l’elefantino,viene a casa con me.
Settimana di riposo in posti incantevoli dove abbiamo modo di rilassarci e rigenerare fisico e mente,e fare anche un po’ di festa 🙂

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La domenica successiva è tempo di Challenge,questa volta sulla mezza distanza,1.9 km di nuoto,90km di bici e 21km di corsa.
Start alle 6.36 ora locale,per una frazione nuoto pressochè identica a quella della passata settimana,ma che affronto con ancor più sicurezza e determinazione;entro infatti in t1 con le urla di Fabio (udine triathlon) “Vai Dani,sei nella top ten degli age group” e con un tifo incredibile da parte del gruppo di Triathlontravel.
Mi sale l’adrenalina…
Frazione bici:pedalo per un bel po’ da solo, cercando di non esagerare,fino al km 15 circa,quando un gruppetto di 4 atleti mi raggiunge.
Per stare con loro son costretto a cambiare ritmo,ma il “party” dura circa 10 km;viaggiare a 40km/h in quei tratti è troppo dispendioso per me e le gambe non mi trasmettono sicurezza,perciò rallento.
Nel frattempo mi superano altri 3/4 atleti,probabilmente anche staffettisti,ma rimango calmo e non mi preoccupo,la gara è ancora lunga.
Siamo a metà gara,arriva la prima serie di salite,non lunghissime,ma impegnative (anche del 20%);è da qui in avanti che inizio ad avere belle sensazioni,le gambe han cambiato registro e pedalo più forte di prima.
30km di full gas per recuperare il distacco dai primi preso nella prima parte con annesse “sverniciature”.
Durante le ultime salite (anche queste oltre il 20% e un po’ più lunghe della prime) da bordo strada sento le grida dei supporters “you are in top group” e capisco che ci sono,la rimonta è finita;ho un po’ di km per “riposarmi” e prepararmi mentalmente alla corsa.
Chiudo la bici in 2h e 34 ed entro in t2 settimo age group e secondo di categoria,con circa sei minuti di svantaggio dal primo (ma in realtà questo lo scopro dopo).
Grazie all’esperienza del Laguna, so bene che la corsa giocherà un ruolo ancor più fondamentale,quindi parto per correre una mezza improntata sulla costanza.
Incontro Fabio al 7km che mi conferma la posizione,e mi dice che il primo di categoria ha il pettorale 100.
I km continuano a passare,il passo è buono,le gambe efficienti,la testa concentrata;affronto i momenti di sofferenza e crisi e riesco a superarli,sopravanzo atleti e osservo tutti i numeri di pettorale.
Km 17 arriva il sorpasso, il numero 100 è dietro! Game conclude!
18,19,20…finishline…1.33 nella mezza,4h e 37 di gara,15 uomo assoluto,5 age group,1 di categoria e Candy potrà avere un fratellone dalle zanne d’oro.
Scoppio a piangere…ho fatto la gara perfetta,ci sono riuscito;il mio sogno,inseguito per un intero anno,è diventato realtà!

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